Il flamenco è una forma d'arte che nasce dall'intreccio di diverse tradizioni culturali e musicali
appartenenti a popoli che si stabilirono e si fusero con la popolazione autoctona dell' Andalusia.
Verso la fine del XIII secolo, i gitani, provenienti dall'India, dopo secoli di nomadismo si
stabiliscono in questa terra. Sottoposti alle dure leggi dei sovrani, assieme ad arabi e ad ebrei
vengono emarginati e obbligati a vivere fuori dalle mura della città in una forzata promiscuità,
in ghetti dai quali non possono allontanarsi, pena la morte o la galera a vita. E' proprio tra
questi gruppi marginali della popolazione obbligati ad una che si sviluppa quella cultura
gitano-andalusa la cui forma di espressione artistica più elevata è il flamenco.
Attraverso tale forma d'arte, questi popoli ricercano e trovano una precisa identità culturale.
Il cante gitano è forse l’espressione più forte degli aspetti della più veri della vita quotidiana
di popoli oppressi ed emarginati. La danza è ricca di sfumature e stili differenti
che fanno comunque tutti capo ad una stessa filosofia.
Dalla fusione di cante danza e musica emergono con forza gioia di vivere,
desiderio di libertà e di affermazione, mentre una compresenza di vita e di morte
s'intreccia con una visione fatalista della vita che ha proprio le sue origini nell'antica
e perenne miseria che per secoli ha caratterizzato l'Andalusia.